Intelligenza Emotiva: come può l’Intelligenza Artificiale di Affinity Matters aiutarci ad individuarla?
Numerosi studi nel corso degli ultimi decenni hanno dimostrato che un ambiente di lavoro eccessivamente rigido può diventare un pericoloso deterrente per le motivazioni dei dipendenti e, di conseguenza, per il loro rendimento. Alla luce di questa rinnovata consapevolezza, oggi si sente parlare tanto di Intelligenza Emotiva come una delle competenze più ricercate dai datori di lavoro e dai recruiters, per l’individuazione di nuove risorse da inserire all’interno di un team o per l’assegnazione di un ruolo di responsabilità in azienda. Lo psicologo Daniel Goleman definisce l’Intelligenza Emotiva come la capacità di comprendere le proprie emozioni e quelle altrui e conoscere quali sono i fattori che ci ostacolano nel raggiungimento dei nostri obiettivi. In seguito a tale definizione sottolinea come padronanza di sé, capacità di gestire lo stress, empatia e predisposizione al lavoro di squadra, siano le competenze distintive di individui e team che performano meglio. La domanda che qui ci poniamo è: come riconoscere in fase di colloquio determinate competenze legate all’Intelligenza Emotiva? Soprattutto, come rilevarle in modo chiaro e approfondito?
Una possibile strada è certamente il ricorso al test 15FQ+, utilizzato per misurare la personalità sia in fase di valutazione pre- assunzione che in una fase successiva di formazione e percorso di crescita del team. Questo test utilizzato in molti Paesi, dalla Gran Bretagna, all’Inghilterra, alla Nuova Zelanda, Cina ecc., dal 2007 viene usato anche in Italia nella versione completa, fondata su 200 items. Una volta ottenuti i risultati, sulla base del lavoro di D. Goleman, l’Intelligenza Emotiva viene delineata attraverso due macro aree o domini di competenza, cioè quella personale e quella sociale. Del primo dominio fanno parte:
- Autoconsapevolezza che implica appunto consapevolezza delle proprie emozioni, fiducia in se stessi e accurata autovalutazione;
- Gestione di se stessi, ovvero, controllo emotivo, orientamento al risultato, spirito d’iniziativa, adattabilità e affidabilità.
Alla seconda appartengono invece:
- Consapevolezza sociale che si traduce in empatia, apertura alle relazioni interpersonali, consapevolezza delle dinamiche organizzative e orientamento al cliente;
- Gestione dei rapporti interpersonali che ingloba, invece, competenze come influenza, capacità di gestire il conflitto, capacità di leadership ispirazionale intesa come attitudine all’azione e al cambiamento, inclinazione al lavoro di gruppo e apertura alla comunicazione con gli altri.
In quale altro modo si potrebbe scoprire e valutare il grado di Intelligenza Emotiva e la percentuale delle singole features ad essa connesse? La risposta è l’Intelligenza Artificiale. In un precedente articolo vi abbiamo già mostrato un esempio di come l’algoritmo di Affinity Matters oltre alla personalità e ai valori delle entità misurate, sia in grado di restituire una fotografia dettagliata dell’Intelligenza Emotiva e anche di fare un matching dei risultati. All’interno di questa analisi l’algoritmo è stato applicato in maniera esemplificativa al brand Intesa San Paolo Giovani, ma, di seguito, vi riportiamo nuovi esempi di come lo stesso procedimento può essere eseguito su profili personali. Abbiamo infatti osservato il profilo di due imprenditori under 30 che incontratisi tra i banchi della Cattolica, non si sono più separati e insieme hanno fondato Zebra Advertisement, azienda leader nel campo della pubblicità online con sede a Miami. I due giovanissimi, 29 anni lui e 28 lei, corrispondono ai nomi di Rocco e Christina Baldassarre. Partendo dai risultati ottenuti sul profilo di Rocco Baldassarre, notiamo che tra le più spiccate competenze legate all’ Intelligenza Emotiva, vengono fuori, a pari merito con una percentuale dell’88%, Assertività, Autostima e Consapevolezza sociale.
Le qualità emerse dal suo profilo indicano dunque:
- una persona sicura di sé, schietta, capace di affermare le proprie opinioni senza necessariamente imporle;
- alta percentuale di consapevolezza sociale che presuppone empatia, capacità di gestire il conflitto, di ispirare gli altri e comunicare con efficacia; skills fondamentali per una figura imprenditoriale che si trova a gestire un team di più persone, con esigenze diverse, ciascuna con i propri punti di forza e di debolezza, che bisogna essere in grado di cogliere per trarre vantaggio dall’eterogeneità della propria squadra. Ora passiamo ai risultati emersi dal profilo della sua partner: in questo caso, le tre competenze principali, sono Auto- motivazione, Ottimismo e Autostima. L’auto motivazione spicca con una percentuale più alta, del 92%, indicando una forte propensione alla perseveranza e alla capacità di resistere di fronte alle avversità. L’ottimismo e la fiducia in se stessi, sono altrettanto importanti per chi ricopre una posizione manageriale che richiede credibilità da parte di più soggetti, che siano dipendenti, partner o clienti, i quali difficilmente riporrebbero fiducia in una figura all’apparenza vacillante e poco convincente.
Nel confronto si possono notare qualità differenti, ad eccezione dell’autostima che caratterizza ambedue i profili con percentuali sopra l’80%. In quali casi può essere utile una fotografia di questo tipo?
- Per la ricerca di una figura molto specifica, alla quale si richiede di rivestire un ruolo di responsabilità, per cui sono necessarie determinate qualità emotive e caratteriali al di là di comprovate hard skills e alto QI;
- In ottica di Team Building: poniamo il caso di dover costruire una squadra di persone per la realizzazione di un progetto che presume una collaborazione molto intensa tra le parti; oltre alle competenze tecniche, non sarebbe meglio verificare che il gruppo risulti ben amalgamato anche dal punto di vista delle competenze emozionali? Sulla base degli obiettivi da raggiungere e dello sforzo stimato, creare un team i cui individui presentano caratteristiche complementari, favorendo un clima basato sulla collaborazione e lo scambio di saperi e idee, è il primo step per il conseguimento degli obiettivi predeterminati. In entrambi i casi, Affinity Matters può restituire in pochissimo tempo una sintesi dettagliata delle qualità di diversi profili, le cui competenze emotive possono essere confrontate con quelle definite come ideali per la ricerca di una singola figura professionale, esaminando più profili e comparando le percentuali per ciascuna delle features emerse, oppure confrontare le stesse, tra più soggetti che andranno a costituire un ipotetico team. Del resto, è ormai dimostrato che aumentare l’Intelligenza Emotiva all’interno delle organizzazioni aiuta a capire in modo più approfondito motivazioni e bisogni dei lavoratori e a migliorare la loro esperienza in azienda, con un incremento della produttività. Inoltre, le relazioni che si instaurano tra colleghi sono molto importanti. Infatti, andare d’accordo con i propri compagni di scrivania, non solo diminuisce lo stress sul posto di lavoro, ma favorisce la crescita delle singole persone che riescono ad esprimere più adeguatamente il proprio potenziale.